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SPETTACOLO  ·  05. agosto 2025

Lilie Hoax ci racconta il suo debut album Snags

di Laura Frigerio

Tra le più belle sorprese musicali dell'estate 2025 c'è "Snags" (Digital Record/Musicok), il debut album di Lilie Hoax al secolo Ilaria Gibellini. Questa giovanissima cantautrice si ispira al pop americano e sa mischiare sapientemente vari generi, riuscendo a convincere non solo i suoi coetanei, ma anche ascoltatori più adulti.

Noi di Pinkandchic l'abbiamo intervistata...

Quando hai capito che avresti voluto fare la musicista "da grande"?
«Non è mai stata una decisione che ho preso consapevolmente. Quando ero più piccola i miei genitori mi hanno iscritto ad accademie di recitazione e sempre spinto in questo mondo. Io ho iniziato a scrivere musica da quando sono piccola, ma quando sono arrivati i primi problemi di cuore le canzoni sono diventate un diario. Mi sono accorta di avere composto un album e ho iniziato a lavorarci. È una parte di me e di come sono cresciuta».

Qual è la musica con cui sei cresciuta? I tuoi punti di riferimento artistici?
«Sono cresciuta ascoltando pop-rock in lingua inglese, dagli americani come Elvis ai britannici come Freddie Mercury. Questo mi ha aperto subito al mondo internazionale, a cui mi sono dedicata molto. A oggi ascolto moltissimi stili, pop, rock, punk e country, e artisti come Olivia Rodrigo e Miley Cyrus».

Da dove arriva il nome Lilie Hoax? E la scelta di cantare in inglese? Punti al mercato internazionale?
«Lilie è uno dei soprannomi che mi è stato dato dai miei amici e sempre loro mi chiamano Gibe (dal mio cognome, Gibellini). “Gibe” e “hoax” in inglese sono entrambi termini che indicano qualcosa come beffa, inganno, mi piaceva questa similitudine e ho tenuto anche “Hoax”!
Ci sono vari motivi per cui ho scelto di cantare in inglese, primo tra i quali il suono della mia voce. Un altro motivo viene dalla musica che ho sempre ascoltato, io scrivo partendo da ciò che mi piacerebbe ascoltare. Dell’inglese mi piace anche che sia una lingua internazionale, e il senso che assumono determinate frasi.
Se ci fosse la possibilità di arrivare al mercato internazionale per me sarebbe bellissimo, perché ne sono molto affascinata».

È difficile per una ragazza farsi strada nel mondo della musica?
«È più difficile di quello che credevo. Io scrivo da esperienze personali e mettere le mie emozioni per iscritto a volte può essere difficile, ma la maggior parte delle volte sono stata interpretata come prodotto e non in base a quello che dicevo. Può essere un mondo molto complesso».

3 aggettivi per definire il tuo album e altri 3 per definire te stessa...
«Gli aggettivi che userei per definire il mio album sono emotivo, diverso e divertente mentre per definire me stessa gli aggettivi sono strana, espressiva e disordinata».

Progetti per l'autunno?
«Io non smetto mai di scrivere quindi ho sempre qualcosa in mente, una in particolare a cui vorrei lavorare. Sono anche in progetto alcuni live, di cui arriveranno le date più avanti».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



crediti foto: Giacomo Kobayashi (da ufficio stampa Teresa Brancia)

tagPlaceholderTag: spettacolo

 

®riproduzione riservata

 

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